Vito Accettura yoga - studi, laboratorio - lodi

LO STILE DI YOGA CHE PROPONGO

IN TRE PUNTI

I vari stili

.  Nello Yoga esistono molti tipi di proposta didattica che hanno differenze anche molto rilevanti

. Inoltre ogni insegnante, all’interno della medesima tradizione di riferimento, ha il suo stile particolare per presentare la pratica

Posizionare la propria proposta

. Ritengo quindi importante e necessario dare una indicazione chiara sullo stile Yoga che personalmente adotto, in modo che il praticante possa optare per una scelta consapevole, in linea con le proprie aspirazioni e necessità

. Per questo, nel corso di 26 anni d’insegnamento, ho definito una collocazione molto precisa di ciò che amo proporre e, allo stesso tempo, possa essere idoneo a chi desidera avvicinarsi ad un percorso yogico serio e coerente nell’ambito del Raja Yoga, dello Hatha Yoga e dello Yoga Shivaita non duale del Kashmir --> per approfondire

Primo punto

. Sebbene naturalmente nello Yoga si lavori con le posizioni del corpo, non mi appassiona proporre una pratica meramente incentrata sulla prestazione fisica avente come obiettivo un aspetto estetico, performante o estremo

. E’ proprio per questo che le pose acrobatiche che abitano le copertine patinate dei giornali, oltre ad essere spesso espressione di uno stereotipo, non rientrano nel tipo di attività che propongo, o meglio…

. E’ possibile arrivare a quelle forme “estetiche” ma con fini totalmente diversi dalla loro mera esecuzione..

Obiettivi della proposta

. Ciò che invito a sviluppare nella pratica è invece una qualità di ascolto raffinata, in cui il praticante si possa ri-trovare, ri-conoscere e, nel contempo, possa comprendere da quali fonti attingere le informazioni (livelli di coscienza) che poi si palesano come dimensione fisica

. Questo significa imparare come funzioniamo a livello fisico ma anche come funziona il proprio mentale e quali sono le trappole o le soluzioni attuabili

Focus dell’esperienza

. Quindi, più che la posizione in sé, è importante il tipo di approccio che noi intratteniamo con essa e cosa questo ci insegna di noi

. La posa non è il fine dell'esperienza ma il mezzo per conoscere sé stessi, questa differenza è sostanziale

. Non si tratta quindi solo di posizioni del corpo ma di posizioni della mente, che si esprimono nel movimento quanto nell’immobilità

Effetti della pratica

. Tutto questo ha un importante impatto sull’anatomia e la fisiologia del corpo, con riflessi sull’omeostasi (equilibrio funzionale) di tutti gli organi, del sistema nervoso e dell’apparato endocrino in generale

Secondo punto

. Il secondo punto è quello di rendere edotto il praticante riguardo quello che fa, come e perché lo fa: rispecchia il piano teorico che precede solitamente, in maniera “leggera”, ogni sessione di pratica

Terzo punto

. Si tratta quindi, nel complesso, di un lavoro raffinato, che si esprime attraverso un approccio consapevole e gentile a sè stessi per aprirsi alla dimensione meditativa

. Questo è il terzo punto ed obiettivo: creare le condizioni perché lo stato meditativo possa emergere

. La meditazione rappresenta il cuore pulsante dello Yoga, a cui tengo molto, tanto personalmente quanto per chi frequenta le lezioni

. Un’esperienza che si apprende sul tappeto e poi si riflette nelle azioni del quotidiano sotto forma di stile di vita che abbraccia ogni forma di esperienza

Conclusioni

. Mi auguro che tutto questo possa essere stato esaustivo, senza la pretesa di potere abbracciare tutte le diverse aspettative ma con l’obiettivo di dare pieno riscontro perlomeno a quelle che si ritrovano in sintonia con questo tipo di proposta

Vito Accettura
 

Laboratorio Cultura Yoga di Vito Accettura

Tel 349 4914197

vito.accettura@gmail.com

Insegnamento dello Yoga, attività professionale disciplinata ai sensi della Legge 14/01/2013 n.4 (G.U. n.22 del 26/01/2013)